participation and publications

ARCHIVIAZIONI e BIENNALE dello SPAZIO PUBBLICO

Eravamo rimasti un po’ indietro con delle notizie che ci riguardano. Come dicevo nel post precedente, è dura stare dietro a tutto, ma con tempo ritagliato qua e là, certamente riusciremo a coprire tante lacune:-).

Anyway, qui ci sono due progetti a cui teniamo moltissimo, che hanno a che fare con il coinvolgimento nella sfera pubblica. Noi vi abbiamo partecipato a vario titolo, sempre apportando la nostra esperienza  con i guilmesi, a Guilmi.

Il primo progetto è il risultato di un lungo e ancora in atto processo di ricerca e di applicazione su campo, portato avanti da Archiviazioni. Raccontare in forma più efficace di quanto non faccia Archiviazioni stesso è impossibile, quindi ecco il comunicato stampa (sotto in sintesi) che riguarda espressamente la pubblicazione A-Journal, che ha anche i nostri contributi e, udite udite, quelli dell’idolo delle folle guilmesi, Pietro Gaglianò!

AJournal_mailing

A-Journal / issue #0
un progetto di Archiviazioni
A cura di Giusy Checola e Pietro Gaglianò
Redazione: Giusy Checola, Pietro Gaglianò, Diego Segatto
152 pagine – versione italiano / inglese
Grafica editoriale di Diego Segatto
Pubblicazione disponibile su http://www.archiviazioni.org
Stampa digitale su richiesta a info@archiviazioni.org

Contributi di: Federico Bacci, Angelo Bianco, Giusy Checola, Leone Contini, Gaetano Cunsolo, Valentina Dessì, Fare Ala, Pietro Gaglianò, Lucia Giardino, Bernardo Giorgi, Daniele Guadalupi, Fritz Haeg, Rosa Jijon, Terry Kurgan, Lab.Pro.Fab., Ilaria Lupo, Juan Pablo Macias, Zen Marie, Ilaria Mariotti, Paolo Mele, Marialuisa Menegatto, Marlon Miguel, Museo delle Migrazioni di Lampedusa e Linosa, Kalliopi Nikolou, Paolo Parisi, Maria Pecchioli, Alessandra Poggianti, Katiuscia Pompili, Susanna Ravelli, Diego Segatto, Mirko Smerdel, Marina Sorbello, studio 203, Stefano Taccone, Enrico Vezzi, Adriano Zamperini.

A-Journal è uno spazio editoriale che ospita contributi testuali e visivi di artisti, curatori, architetti, teorici e attivisti, pensato come piattaforma di ricerca e confronto sulla relazione tra arte e pubblico dominio in Italia e nel bacino mediterraneo, in dialogo con contesti europei ed extraeuropei dove simili problematiche, tensioni e necessità continuano a generare percorsi sperimentali dell’arte nella sfera pubblica.
Nel Sud d’Italia, area in cui opera principalmente Archiviazioni, stanno prendendo forma progetti e percorsi artistici e interdisciplinari tesi a stimolare uno spostamento verso una maggior consapevolezza della centralità che gli individui e la collettività possono assumere nella gestione e nella creazione dello spazio pubblico, rinvigorita da un’elaborazione storico-critica contemporanea delle espressioni artistiche e culturali a Sud come forma politica, sociale ed economica di dissenso e di protesta, a partire dagli anni Sessanta ad oggi.
Tali percorsi rispondono ad una domanda crescente di cambiamento socio-culturale, politico ed economico, che nelle sue diverse accezioni e dimensioni, si sta materializzando nelle proteste di massa dal Medio Oriente, attraversando il Maghreb, al Sud America.
La necessità di una diversa narrazione del contesto e della sua storia culturale, sociale e politica, alternativa a quella riduttiva e omologante del marketing turistico o di una politica di tipo coloniale, rispondono altresì all’imprescindibile necessità di analizzare le forme immaginative e cognitive di assoggettamento delle biodiversità culturali e ambientali, che porta all’impoverimento della nostra capacità psicologica e fisica di sopravvivere alle crisi dei sistemi, a cui Fritz Haeg oppone la pratica sulla cultura domestica dell’ingegnosità umana del Domestic Integrity Field, il tappeto che ha prodotto nel 2012 nella masseria di Pollinaria, in Abruzzo.
Così come il crescente numero di iniziative a carattere partecipativo ed esperienziale, risponde alla necessità (quando non ad una mera strategia di consenso) di “stare” tra le identità e le coabitazioni complesse, nei dualismi che derivano dal suo essere spazio interstiziale, collocato tra il senso di appartenenza al Mediterraneo e l’essere parte della mappa politica del cosiddetto “primo mondo”; di erodere l’apparente ineluttabilità dei paradigmi attraverso diverse dimensioni del sentire  dell’agire. A questo proposito Ilaria Lupo, artista italiana residente a Beirut (Libano), riflette sulla condizione dell’essere geograficamente relativo, che “ci condanna a essere tutte e nessuna delle definizioni di noi che ci camuffiamo in segni  geografici cercando di evadere la nostra instabilità”.
A-Journal / issue #0 è esito di Diaphasis, unità editoriale mobile che Archiviazioni ha allestito in occasione del programma di residenza Corniolo Art Platform 2012.
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Archiviazioni è una piattaforma avviata da Giusy Checola a novembre 2009, inserita nel programma Lab 12:00 promosso dalla Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea di Matera, in Basilicata. Dopo il primo anno di attività svolto a Lecce, dal 2012 Archiviazioni diviene piattaforma diffusa di ricerca e produzione artistica e interdisciplinare, dalla Puglia ad altre regioni del Sud d’Italia e del Mediterraneo, e gruppo di progettazione. Il gruppo, composto da Giusy Checola, Pietro Gaglianò, Diego Segatto e Susanna Ravelli, collabora con soggetti pubblici e privati nell’ambito dell’arte contemporanea, della formazione, della pianificazione culturale e dell’editoria, per la realizzazione di progetti e attività relativi allo spazio e al paesaggio urbano e rurale, all’ambiente, al turismo consapevole e allo sviluppo di processi creativi collettivi.
www.archiviazioni.org / info@archiviazioni.org

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Vi ricordate questo post? E quest’altro? Si parlava dela nostra partecipazione alla BIENNALE DELLO SPAZIO PUBBLICO 2013, a Roma

la città e l'altra città_BISP2013-flyer

Bene! Da quell’incontro è nata un’altra pubblicazione, relativa al nostro panel di discussione, La Città e l’Altra Città, in cui, come vi ricorderete il performativo Federico Bacci illustrò le nostre imprese a Guilmi, facendo piangere di commozione architetti e pianificatori paludati. Ripubblico qui sotto la foto, perchè sono stati bei momenti. E questo è il link al libro La città e l’altra città, noi siamo a pp. 36-37 (grazie a Emanuela Ascari per l’immagine). Dentro troverete tutti i crediti di chi ha reso possibile tutto ciò, in particolare e in amicizia ringraziamo QUART. Enjoy it!

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