2015 – Elena Mazzi

Quest’anno abbiamo aspettato oltre la fine della residenza per ragguagliarvi sull’artista selezionata per GuilmiArtProject 2015. Eppure era da più di un anno che sapevamo in maniera neppure troppo confusa che sarebbe stata Elena Mazzi. Lo sapevamo da un primissimo contatto con lei a Sticciano, nell’ambito della residenza curata da Elena Magini nel 2014, dalle quale è emerso il lavoro Bricks serving the unpredictable. Un progetto che lasciava presagirsi come curiosamente eclettico, emerso completamente risolto nel coraggioso accostamento delle terre toscane e dei più fragili materiali veneti. In quella sede paradisiaca, ex fornace di mattoni ora dedita all’ospitalità e a pratiche agricole virtuose,  Elena Mazzi ci ha raccontato alcuni suoi lavori, molto disparati tra loro, ma accomunati da una certa idea di risanamento di fratture, di tradizioni, di culture, di comportamenti (vedi ad esempio il recente Reflecting Venice, 2012- 2014 o il precedente Villa Unda, per noi forse più interessante perché rappresenta un precedente abruzzese del lavoro dell’artista emiliana).

Bricks serving the unpredictable, Venezia Italia, mattoni fatti a mano con inserti di vetro di Murano riciclato e cristalli di Colle Val d'Elsa riciclati. Serie di 4 fotografie 100x70 su carta cotone, 2014
Elena Mazzi, Bricks serving the unpredictable, mattoni fatti a mano con inserti di vetro di Murano riciclato e cristalli di Colle Val d’Elsa riciclati. Serie di 4 fotografie 100×70 su carta cotone, 2014
Villa Unda, L’AQUILA Italia, Libro d’artista, 2011. In collaborazione con associazioni e abitanti di Onna (AQ)
Elena Mazzi, Villa Unda, Libro d’artista, 2011. In collaborazione con associazioni e abitanti di Onna (AQ)

E abbiamo aspettato tanto, perché da Sticciano a Guilmi, Elena è entrata in un turbinio di impegni – e tanto importanti, che ci avevano anche fatto considerare la possibilità di indirizzarci su un’altra scelta, rinunciando a lei. E invece abbiamo avuto a GuilmiArtProject un’artista arricchita da molte altre prove: mostre, conferenze, residenze, performance, affrontate durante l’anno 2014 – 2015, che l’anno vista, tra l’altro, lavorare fianco a fianco con la mitica Joan Jonas nell’ambito della Biennale di Venezia

A Guilmi, come a Sticciano e altrove, Elena Mazzi ha accostato e mischiato materiali incongrui per i parametri filologici; perché ai testi e alle testimonianze scientifiche raccolte durante la fase di ricerca ha voluto adattare una certa cifra di  fiction e story telling che gli è propria e con la quale trasforma ogni suo progetto in una visione positivista, cioè caratterizzata da una posizione di fiducia rispetto al mondo*. GuilmiArtProject più di ogni altra precedente edizione aveva bisogno di un artista che smussasse gli angoli vivi di un programma di residenza che ricompensa molto, ma è spesso faticoso, dopo sette anni di resistenza in un contesto istituzionale a volte sordo. E’ stata un’esperienza fantastica, di cui leggerete presto nelle nostre pagine d’aggiornamento!

Stay tuned and meanwhile read  www.elenamazzi.com!

Elena Mazzi e Camillone nel backstage di Avanzi. Foto: Andras Calamandrei
Elena Mazzi e Camillone nel backstage di Avanzi. Foto: Andras Calamandrei

* “Del resto, è necessario avere fiducia”, con questa frase si conclude La tradizione scorre come un fiume che va dalla montagna verso il mare, una delle nove storie che accompagnano il progetto di Elena Mazzi, Avanzi, per GuilmiArtProject 2015.

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