BAS Abroad

Sembrano due momenti dello scorso anno, quando avevamo in residenza Juan Pablo Macias, che si adoperava alla realizzazione della Banca Autonoma dei Sementi Liberi da Usura. Invece le foto di seguito sono state scattate qualche giorno fa. L’artista messicano è infatti tornato a trovarci a Guilmi per dare continuità al lavoro intrapreso con Preistorico Innumano il cui obiettavo è di implementare il libero scambio dei semi, contravvenendo al monopolio imposto dalle regole economiche della macroeconomia e delle politiche di stati compiacenti.

Federico Bacci, Filippo Racciatti e Juan Pablo Macias discutono le modalità per il trasferimento di BAS a Parigi
Federico Bacci, Filippo Racciatti e Juan Pablo Macias discutono le modalità per il trasferimento di BAS a Parigi
Federico Bacci, Filippo Racciatti e Juan Pablo Macias discutono le modalità per il trasferimento di BAS a Parigi

La libera circolazione dei testi e delle idee e la loro riattivazione, è uno dei punti fermi di Juan Pablo Macias: nel progetto realizzato con noi nel 2014, egli non ha fatto altro che sostituire i semi ai testi, che circoleranno liberamente di mano in mano per essere seminati e produrre a loro volta nuovi semi.

Juan Pablo Macias, TATTOO (Tatuaggio realizzato da Ozmo), Stampa fotografica, 2014.
Juan Pablo Macias, TATTOO (Tatuaggio realizzato da Ozmo), Stampa fotografica, 2014.

L’occasione per tornare a Guilmi l’ha data la contingenza di una personale di imminente apertura alla galleria parigina Michel Rein, intitolata Word Not Text Not Law, a cura di Angeles Alonso Espinosa. Questa, insieme ad opere di nuova produzione, riproporrà il cuore pulsante e generativo del progetto abruzzese con simili modalità: lo scambio diretto dei semi, che equivale allo scambio di idee e conoscenze. Per quest’ultimo punto diventano cruciali le presenze e le testimonianze a Parigi di Federico Bacci e di Filippo Racciatti. Il primo, in qualità di curatore, lo scorso anno ha creato con l’artista dei ponti tra le comunità di contadini guilmesi e del territorio abruzzese. Il secondo è un coltivatore che da anni, in maniera silenziosa ma caparbia, cerca di resistere alle pratiche di sfruttamento e impoverimento massivo del nostro territorio. Da guilmese, Filippo Racciatti ha trovato il progetto BAS funzionale a comunicare i suoi intenti, ma anche e soprattutto il suo agire. La presenza di Filippo Racciatti a Parigi, come testimone di BAS, sarà la convalida di un progetto con risvolti reali e funzionali nel mondo protetto dell’arte contemporanea. In una sorta di corto circuito programmato, che potrebbe avere dei risvolti non programmati affatto.

Juan Pablo Macias, 2015
Juan Pablo Macias, 2015

Per chi fosse a Parigi, la mostra apre il 5 settembre 2015 e rimane aperta fino al 26 dello stesso mese. Controllate le date nel manifestino qui sotto.

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