La Giornata del Nessun Parli

per la comunicazione non verbale dei bambini tramite arte, musica e performance

Un’indagine preziosa è stata svolta da Marilisa di Ciano, a seguito di un’apertura altrettanto preziosa della casa di GuilmiArtProject agli studenti e agli insegnanti della pluriclasse di Guilmi, guidati dalla maestra Gina di Paolo, conoscitrice di lunga data del programma di residenza, arte e formazione ai linguaggi del contemporaneo di GAP. L’apertura della casa, che nell’indagine viene spesso chiamata “museo”, è uno dei tasselli verso il progetto ambizioso di musealizzazione della UAU AUS, che mira a rendere fruibili sempre più diffusamente non solo le opere in essa contenute, ma anche i processi relazionali, di produzione e curatoriali, nonché tenere traccia degli incontri e le altre attività culturali che vi si svolgono. L’attività con i bimbi della pluriclasse guilmese si inserisce nel solco delle proposte di GuilmiArtProject*** per dialogare sempre di più con i giovanissimi, nella convinzione che la cultura sia necessaria e arricchisca i processi di crescita dell’individuo

Gentili insegnanti,

crediamo nel vostro lavoro e accogliervi nella casa di GAP è stato un immenso piacere. Il nostro lavoro e il vostro diventa un messaggio e uno spunto per il futuro. Per tale motivo vi chiedo di rispondere a queste domande.

  1. In cosa consiste la Giornata del Nessun Parli?

Molte scuole in Italia hanno aderito a “Nessun Parli…: musica ed arte oltre la parola”, l’iniziativa promossa per la giornata del 21 novembre dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Questa giornata mira a valorizzare la musica e le altre arti, anche nella loro declinazione digitale, come elementi centrali della pratica educativa nelle scuole.

  • Come mai si è pensato di visitare proprio la casa-museo di GAP?

M.: Non sapevo neanche esistesse, per avvicinare i bimbi all’arte…

G.: Perché ce lo ha proposto Gina. Gina lo ha parlato in modo così enfatico che abbiamo deciso di andare.

Gi.: Per avvicinare i bambini all’arte contemporanea e per imparare attraverso il silenzio…

Mau: Su consiglio della collega Gina Di Paolo in occasione del “Nessun parli 2021. Musica e Arte oltre la parola”.

  • In breve, racconta la giornata che avete vissuto…

I bambini hanno vissuto tutta la mattina di lezione nella casa museo GAP. Hanno sistemato nella stanza d’ingresso. In seguito, hanno visitato la casa individuando le opere nelle varie stanze. Ognuno ha liberamente scelto le opere che voleva disegnare. Con il loro materiale si sono divisi nelle stanze a seconda del quadro scelto. Hanno disegnato, colorato e descritto l’opera scelta sul quaderno e sui fogli che sono stati sistemati vicino ai quadri.

  • Cosa ha suscitato questa attività nei bambini?

M.: Un modo diverso di disegnare, quasi in prospettiva, come il cubo che scendeva giù.

G.: Curiosità. Il disegno non come rappresentazione del reale, come interpretazione personale della realtà… Infatti, hanno fatto domande…

Gi.: Un nuovo interesse…

Mau.: L’esperienza ha suscitato sicuramente vivo interesse e curiosità nei bambini. Un tuffo nel passato alla (ri) scoperta di ambienti e oggetti ricchi di significato che raccontano storie passate in una dimensione antropologica. È stata per i bambini un’occasione non soltanto per ammirare i quadri, gli ambienti e gli oggetti ma, anche di esaminarli da vicino e rappresentarli.

  • Voi insegnanti cosa vi aspettate da questa piccola esperienza nel mondo dell’arte contemporanea?

M.: L’unica cosa che mi ha colpito è stato vedere lo sguardo stupito dei bambini, nel vedere il quadro in camera, ma loro non hanno apprezzato. Mi aspetto di vederli entusiasti e desiderosi di scoprire quello che stanno vedendo.

G.: Imparare a rappresentare la realtà con occhi diversi!

Gi.: I bambini possono avvicinarsi a attività con pensiero creativo, per fargli vedere che l’esperienza della vita non è materialità. Mi aspetto che i bambini possano avvicinarsi a questa realtà locale. Da qui poi costruire un percorso di conoscenza e dialogo sull’arte contemporanea, approfondendo le opere degli artisti stessi.

Mau.: L’impegno dell’adulto è quello di educare attraverso la dimensione artistica i bambini allo spirito critico, al gusto del bello, all’osservazione e alla libertà di espressione. Sviluppare un pensiero riflessivo, critico e creativo. Accompagnare in questo percorso i bambini, interrogandosi e aprendosi però a nuove conoscenze.

  • Credete possa essere una ricchezza per il paese e per il territorio? Se sì, cosa proponete per valorizzare ancora di più queste iniziative?

M.: La pubblicità è tutto, chi non conosce l’arte forse non sa neanche che esistono certi posti.

G.: Si, proponiamo di farla conoscere il più possibile e pubblicizzarla fuori dal paese.

Gi.: Si, perché è un nuovo modo di vedere l’arte e di tornare ad apprezzare i nostri piccoli paesi.

Mau.: La casa è il luogo in grado di raccontare con un proprio linguaggio l’evoluzione di una società, di un’epoca. La casa museo in quanto tale è legata indissolubilmente al proprio territorio e quindi alla sua storia. In un’ottica di sviluppo economico e culturale per preservare e valorizzare la propria identità in accordo con gli Enti Locali si potrebbero incentivare percorsi di turismo culturale.

Credo l’abbiano già fatto le mie colleghe. Tuttavia, anch’io rinnovo i ringraziamenti per l’ospitalità con la certezza d’aver conosciuto una persona squisita. Il signor Leonardo! Grazie!

*** Tra le proposte specificatamente per bambini c’è GAP for Kids, che nell’estate 2021 ha previsto due visite guidate ai quasi neonati musei di arte contemporanea di vicinanza: Il Maxxi dell’Aquila e il MACTE di Termoli.