Il viaggio di Pietro 8:13

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NDP Piazza del Torrione, 8/8/13

Di fronte a quelle immagini scorse nelle tre serate della Nuova Didattica Popolare mi sembrava che i volti dei guilmesi s’illuminassero di un misto di stupore e d’intuizione con frequenze sempre più prossime e appassionate. Ecco allora cosa significava quell’apparente inutile andirivieni per i campi di Alessandro Carboni nei tre video esposti alla Pitech qualche anno or sono![1]. Non significava assolutamente niente! O meglio, niente di quantificabile in termini di un utile su un libro paga; niente che recasse profitto in soldoni: Alessandro Carboni stava facendo soltanto un gesto artistico che, in quanto tale, è assolutamente gratuito, ma non per questo meno profondo. ANZI, proprio per questo, assolutamente significativo, non indifferente o intercambiabile. Accompagnato dall’instancabile adagio di Francis Alÿs che travasa acqua da un mare all’altro, o da una più comune Fuga in Egitto, Pietro Gaglianò conduceva i guilmesi a siffatto turbinio di pensieri, che finalmente s’allineavano nel corridoio del senso.

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NDP Piazza del Torrione, 8/8/13

Pietro Gaglianò, critico e curatore di grande appeal – su tutti, ma proprio tutti, abbiamo scoperto – ha così preparato il terreno per il più ambizioso progetto di didattica mai provato da GuilmiArtProject. Lo ha spianato nel 2013, per didattica 8 malagigi37costruirci autostrade di significato nei prossimi anni. In questa occasione, il filo rosso che ha fatto da trama ed ordito agli incontri è stato il tema del viaggio. Tra il tessuto, digressioni di perle, di fili dorati, e di lana pesante, quando il discorso rimestava negli anfratti profondi della comunità.

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Volantino della NDP distribuito porta a porta e affisso alla bacheca del comune

Pietro Gaglianò ha articolato secondo modalità differenti i tre appuntamenti dell’8, 9, e 12 agosto 2013 rispettivamente in Piazza del Torrione, Largo Meridionale e di nuovo Piazza del Torrione – la prevista piazza Italia è stata in un secondo momento scartata.

didattica-8-cencis5Il primo in programma è stato ovviamente un momento di studio per la preparazione di un piano d’azione verso un pubblico molto speciale. L’incedere cauto e circoscritto, misto alla dichiarazione d’intenti che Pietro è andato a fare, ha reso la serata fuori dal comune, sincera, riscaldata da un innamoramento conquistato con la ponderazione, più che con l’effetto speciale. Coadiuvato da warburghiane, immagini d’opere d’arte, clip di film, e gli immancabili riferimenti letterari che ne contraddistinguono l’oratoria e la scrittura, Pietro Gaglianò ha illustrato il tema viaggio in tutte le sue possibili declinazioni, tramite l’esplicitazione dell’opera di artisti antichi e moderni. Intrattenendo alcuni ed educando i neofiti, Pietro ha agito su due livelli: di conoscenza da una parte, preparando le fondamenta per la costruzione di un proprio tempietto individuale del sapere; e umano dall’altra, cementando il consenso, la fiducia e l’entusiasmo che lo hanno accompagnato per le serate successive.

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L’aborigeno, amico lontano di Peppino. NDP Largo Meridionale, 9/8/13
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Nicola racconta del viaggio extra moenia per portare Giuseppina all’altare. NDP Piazza del Torrione, 8/8/13

Al secondo appuntamento Pietro dava istruzioni, condivideva memorie private, entrava nell’intimo degli astanti, tramite fotografie portate da casa, interrogazioni trasversali al prete – confidente di tutti – , e alla più devota, che notoriamente, del paese intero, conosce i vizi e le perversioni più intrinseche. Se già la sera prima avevamo scoperto della fuitina di Nicola e Giuseppina, raccontata dai protagonisti ultra ottuagenari (insieme da più di 70 anni, i due siedono l’uno accanto all’altro, entrambi romanticamente, ma casualmente incerottati), nel corso di questa serata scopriamo di altre fuitine, magari solo immaginate, con personaggi esotici, che non parlano la nostra lingua, ma con un cuore grande così… Il ritrovo al freddo-ventilato del 9 agosto, con i racconti sull’aborigeno e le note melanconiche sull’India, regalate da don Raji, si è trasformato in un focolare esotico, che a tirare su col naso sentivi un misto di effluvi di terra calda, curry e d’aria frizzantina tipica della collina su cui sorge Guilmi.

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NDP Largo Meridionale, 9/8/13

Nella notte del 12 agosto, l’appuntamento conclusivo col nostro ospite-vate, tutto il bagaglio di conoscenza che egli aveva condiviso col seguito guilmese, ha riacquistato il senso secolare del vissuto di ognuno: l’arte ha abbassato il gradino del suo piedistallo, quella più contemporanea ha scostato il velo fumoso del concetto, quella antica si è tolta l’aura del miracoloso e insieme si sono messe al servizio dell’esperienza del pubblico, come note al margine, come link d’immagini alla vita dei singoli presenti.

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NDP Piazza del Torrione 12/8/13

L’ultima sera, infatti, Pietro Gaglianò ha raccontato dei brani, o componimenti più ampi di viaggio, di alcuni guilmesi, commentandoli alla luce di quanto illustrato nei giorni precedenti.

Ed è qui che egli, da maestro è diventato artista, modellando la materia che gli era stata affidata dai suoi compagni d’avventura. Da Peppino, ad esempio, col quale nel pomeriggio aveva camminato fino alla sua masseria da cui aveva goduto di una vista speciale del panorama di Guilmi: da lui aveva appreso i suoi racconti da migrante in Sudafrica, fino a Chieti, nella regione natia. O da Leonardo, col quale, essendosi spinti fuori dal paese fino alle Piane di Guilmi, aveva conosciuto Caravaggio, uno scultore che vive proprio lì, alle pendici della collina, che ascolta musica da casse di marmo, che come la moto, si è costruito da solo!

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Guilmi dalla masseria di Peppino
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La moto autocostruita da Caravaggio

Queste esperienze, condivise con tutti i presenti all’incontro finale della Nuova Didattica Popolare e illustrate da Pietro tramite rimandi ad opere d’arte, fotografie, annotazioni su una lavagna, hanno risuonato d’importanza e dignità. Sono diventate il sapore di un’esistenza intera a cui dare voce. A cui il nostro ospite residente, Pietro Gaglianò ha saputo dare voce.

La chiave di volta di tutta l’esperienza della Nuova Didattica Popolare è stata infatti nell’oratore, il quale, demitizzata l’opera d’arte, resa leggibile come oggetto semantico piuttosto che auratico, ha trasferito su di sé il senso del miracoloso! L’empatia di Pietro Gaglianò s’è fatta talmente forte durante i tre memorabili appuntamenti dell’estate 2013, che egli stesso è sembrato trasformarsi nell’exemplum virtutis che dispone di doni e ne elargisce in quantità, che guarisce e placa gli spiriti, che  regala il verbo, che dà voce a chi ha qualcosa da raccontare… quasi come gli artisti…

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NDP Largo Meridionale, 9/8/13

Ci piace concludere con un confronto alla prima azzardato, ma commensurabile, considerati i contesti: due vati, due lavagne, dei codici da decifrare. Più accessibili le parole chiave trascritte da Pietro, ma non per questo meno sentite.

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beuys slateQuando, come Joseph Beuys a Bolognano, Pietro Gaglianò prenderà, una pala in mano, allora la corrispondenza sarà totale.

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Joseph Beuys, Bolognano, 1984

Ah: l’allusione ad un vangelo apocrifo del titolo di questa pagina non è per niente casuale, bensì ampiamente considerato.

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La squadra di GuilmiArtProject per allestire la Nuova Didattica Popolare

[1] Si tratta di Replacing Myself in Guilmi’s Landscape, tre video realizzati nel corso residenza di Alessandro Carboni a GuilmiArtProject nel 2010 e inseriti nell’ambito progetto generale Overlapping Discrete Boundaries, Guilmi.

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