Giganti

Ore 8.30 del mattino, in bicicletta imbocco via degli Orti Oricellari, a Firenze, scansando bussini elettrici e  svariati accoppiamenti di mamme o papà con bambini in grembiulini celesti. Sembrano felici (gli accoppiamenti, i bussini non so) e si dirigono tutti verso un grande portone che noto ogni giorno, ma che non avevo mai visto aperto. Fino ad ora.
E dentro, meraviglia! Un omone di pietra ignudo, che sembra suoni una sottospecie di conchiglia di cui immagino il suono sordo e forestale! UUUUHHHHH.
antonio novelli_polifemoScopro più tardi che no, non è in pietra, ma in muratura e che non è un uccellatore, come quelli di Boboli, ma un Polifemo che beve dall’otre di Antonio Novelli. Se volete saper di più di questo sul bel Giardino degli Orti Oricellari, che ora ospita l’asilo dei bimbi fortunati, seguite il link a wikipedia (il mio amico Claudio vorrebbe forse che citassi lui in bibliografia, ma wiki è più pratica e immediata).

Ebbene perchè parlo di questo mio casuale incontro con Polifemo? Perchè quell’incontro d’inizio autunno 2013 è stato per me un passo indietro nel passato, all’agosto dell’anno prima, quando, preceduta dall’artista e dai suoi fidi collaboratori, vado a vedere un altro l’Omone, quello di DEM: un gigante interamente realizzato in natura, per alcuni discendente del manierismo arcimboldiano e che ora conferma l’antico cippo dal Cinquecento, il secolo d’oro del capriccio e dell’invenzione.  Che spettacolo! Che meraviglia! omone nel boscoLa stessa maraviglia che la folla dei guilmesi in passeggiata ecologica provarono di fronte a quell’essere materializzatosi dalla mattina alla sera (be’, diciamo in pochi giorni), in mezzo alla boscaglia della Defensa, sotto il paese. arrivo a omoneL’ora mattutina sicuramente gioca a vantaggio di questo felice sbigottimento. Dal mio punto di vista, le più belle rivelazioni avvengono al mattino, in barba alle surrealiste camminate benjaminiane notturne!

Qualche settimana fa siamo tornati a Guilmi e, come è naturale, abbiamo fatto il giro d’ispezione delle opere realizzate negli anni. Per controllare quello che ne rimane. Fieramente GuilmiArtProject dichiara di dedicarsi ad opere dall’orologio biologico breve, così che le nuove generazioni non si ritrovino con l’eredità non voluta dei vecchi o per sensabilizzare alla cura di ciò a cui si tiene.

Omone di DEM in panne. Maggio 2014. Fotografia di Juan Pablo Macias
Omone di DEM in panne. Maggio 2014. Fotografia di Juan Pablo Macias

Ebbene, come era scritto, abbiamo trovato l’Omone acciaccato, morente, eppure ancora su per circa un metro e sessanta, rispetto ai quasi quattro di quando era in forma. E’ stato un po’ triste, così come è stato triste constatare che alcune opere di Nicola Toffolini avevano intrapreso la via del disfacimento (la natura vince sempre!!!) e che il Luogo Comune di Emanuela Ascari, dopo essersi disgregato lentamente e più volte rigenerato, era stato alla fine spazzato via dalla furia pulente degli operatori del comune.

Nicola Toffolini, Offesa della Natura, Opera numero 1. Stato di conservazione in maggio 2014.
Nicola Toffolini, Offesa della Natura, Opera numero 1 divelta, come appare a maggio 2014
Sito fantasma di Luogo Comune di Emanuela Ascari, come appare a maggio 2014
Sito fantasma di Luogo Comune di Emanuela Ascari, come appare a maggio 2014

Ma accettiamo la tristezza come parte del ciclo naturale della vita, sapendo, che ad ogni tristezza segue una gioia – anche se non sempre in corrispondenza 1:1. E che la nostra prossimissima gioia sarà un auspicato ritorno di DEM a Guilmi, per generare un clone, un gemello o un lontano parente del suo fantastico Omone. Prima o poi sappiamo avverrà;-)!

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