La torre dell’acqua

Seguendo la logica degli “effetti collaterali” è stata illuminata la torre dell’acqua. Una cisterna che sovrasta il paese, eguagliando l’altezza del campanile, eredità della cassa del mezzogiorno, questa torre in cemento armato è stata illuminata a seguito di un’intuizione di Enzo Fascetto Sivillo, diventando segno tangibile della presenza di GAP in paese.

Abbiamo dato il via a questa consuetudine nel 2010, durante la residenza di Alessandro Carboni. La torre viene  solitamente accesa intorno al 2/3 agosto e spenta il 16 agosto per la festa di San Rocco, che in tutto l’Alto Vastese corrisponde alla fine dell’estate. La torre diventa visibile in tutta la vallata e dai paesi circostanti, imponendosi come simbolo di libertà municipale.  E’ illuminata da quattro fari da stadio resi disponibili dalla ditta Fratelli Edison, sponsor di GAP. I colori dei fari variano dal blu al rosso, colori sociali dell’A.C.D. Guilmi Calcio, e, per espressa richiesta del Bar il Pino, al viola. Nell’edizione 2011 la torre si è mantenuta volutamente sobria, adottando la sola colorazione blu, ma nel 2012 non escludiamo il ricorso ad effetti più azzardati o, al contrario, altamente mirati.

Il senso del lavoro

La torre dell’acqua, rispetto alla scala edilizia di Guilmi è paragonabile a opere quali il ponte sullo stretto di Messina, o il tunnel sotto la Manica. Le sue fondamenta arrivano a 6 metri di profondità e Pietro Pica, il responsabile della sua costruzione, è l’unico nome di ingegnere o architetto che il paese ricordi. E’ stata, forse, la prima e l’ultima opera di ingegneria pubblica realizzata dallo stato al servizio del posto. Rappresentava l’arrivo della modernità, la fornitura dell’acqua corrente a Guilmi, che fino a quel momento aveva avuto un’approvvigionamento legato alla presenza di pozzi e fonti. I depositi idrici marcano la  valle del fiume Sinello con la loro presenza e, attraverso i tubi dell’acquedotto, dichiarano la connessione dei paesi che li ospitano. Sono quindi un rimando ad un legame  tangibile che esisteva tra le varie comunità della valle, il loro cordone ombelicale. Queste architetture industriali affiancano le vecchie torri dei castelli, i campanili delle chiese e, per un momento storico, hanno rivaleggiato con loro per pregi e virtù. Oggi invece, una risorsa fondamentale come l’acquedotto, di cui la torre è la manifestazione tangibile, versa in pessime condizioni. L’acqua a Guilmi viene a volte razionata, specie nei periodi estivi, a causa di carenza idrica e per le moltissime rotture sulla rete. La torre stessa presenta evidenti lesioni sulla superficie in cemento armato, rivelando in più punti il suo scheletro. La torre necessiterebbe di immediati restauri, ripetutamente richiesti dall’amministrazione comunale alla società fornitrice di acqua.

E’ anche per questo che ha un senso richiamare l’attenzione sulla torre, nella speranza che torni ad essere un simbolo di aggregazione per le comunità della valle, se non di progresso per il paese.

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