2010 – Alessandro Carboni

La residenza di Alessandro Carboni si è svolta dal 27 luglio al 13 agosto 2010. La sua presenza è stata preceduta da lunghi  periodi di residenza in luoghi agli antipodi del paese abruzzese, quali le metropoli del sud-est asiatico: questi sono stati propedeutici alla tipologia di lavoro che l’artista ha poi messo in atto a Guilmi.

Alessandro Carboni è un artista multidisciplinare, che usa i vari media come strumenti di ricerca piuttosto che come mezzi espressivi. Il suo lavoro è un atto di accumulo d’immagini, suggestioni, informazioni, seguito da una sintesi, in cui gli elementi raccolti sono trasformati  in linguaggio composito di immagini, gesti, movimenti. Questi, stesi all’interno di una partitura, diventano opera aperta, un’opera cioè a cui Alessandro dà la possibilità di essere  ulteriormente sintetizzata per diventare parte di un’opera successiva. Per l’artista,  il processo di raccolta, sintesi e ricomposizione è continuo e  può essere paragonato alla pratica di registrazione-campionamento-sequenza di ambito musicale. Con la piena coscienza della pratica lavorativa di Alessandro Carboni, GAP lo ha invitato a scrivere una partitura per Guilmi.

Dopo le metropoli asiatiche, giganteschi formicai ad alta densità umana  e cementizia, sintetizzati dall’artista in griglie  architettoniche e in linearità di aggregazioni sociali, Alessandro è intervenuto a Guilmi, dove la trama urbanistica e sociale è molto diversa. Qui, se all’apparenza il vuoto è dominante, attraverso un cambio d’ottica le logiche non sembrano così diverse. Alessandro Carboni ha quindi intrapreso qualcosa di inusitato: favorito dalle limitate dimensioni del paese, è arrivato a  forzare le situazioni ambientali. Si è confrontato con l’antropizzazione  dei luoghi e la sua assenza,  tracciando il corso del fiume Sinello dalla sorgente. Attraverso lo schiacciamento di campo creato da un teleobiettivo, ha lavorato su un’illusoria profondità di campo, riprendendo le proprie traiettorie attraverso i campi arati  e misurandosi con il pattern del paesaggio. Si è addentrato all’interno di una comunità e qui ha sfidato le regole dell’ospitalità, chiedendo in dono, invece di offrire. Ha generato un blackout dell’illuminazione pubblica, cancellando l’immagine architettonica del paese e facendo, di contro, emergere la comunità.

In definitiva, la residenza di Alessandro Carboni a Guilmi si è risolta  in tre azioni:

ha camminato per giorni nel fiume e nei campi,

si è fatto prestare delle lampade

ha generato un blackout.

Tre semplici atti che racchiudono un mondo…

Alessandro Carboni ha raccontato la sua esperienza a Guilmi in varie occasioni. Il suo articolo su Abitare ne è la traccia più viva.

Alessandro Carboni, Overlapping Discrete Boundaries – Guilmi 42°0′0″N 14°29′0″E, “Abitare”, 30 agosto 2010. ITALIANOINGLESE

Vedi anche la seconda versione del minicatalogo pubblicato a seguito della residenza di Carboni.

Lucia Giardino, Overlapping Discrete Boundaries – Guilmi, La Pitech, 2010

e il post, con video, relativo a Rethinking Human Energies

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